
Per chi non lo avesse ancora capito, in queste ore si sta completando il disegno di smantellamento della sanità pubblica regionale: martedì in consiglio regionale hanno preannunciato di voler trasferire Emodinamica dal Cardarelli a Responsible, giovedì i commissari hanno decretato la fine della Neurologia del Cardarelli delegando a Neuromed anche la radiologia interventistica.
Giocano con le parole, in malafede: anziché “privatizzazione” la chiamano “integrazione”, mistificando le reali finalità del disegno strategico che si sta compiendo sulla pelle dei molisani, con l’avallo del Governo Meloni, il silenzio compiacente di certa stampa, la distrazione della politica e la tragica narcotizzazione dell’opinione pubblica che fa le barricate per il risultato di una partita di calcio di Eccellenza ma tace di fronte alla brutale cancellazione dei suoi diritti.
Per chiarezza, io non devo tutelare Tizio né, viceversa, andare contro Caio, perché non si tratti di questioni personali né di partito: da consigliere regionale ho il preciso dovere di salvare il sistema sanitario pubblico impedendo la distruzione di ciò che ne resta, e garantire il diritto di tutti i cittadini ad usufruire di servizi gratuiti in regime universalistico. E questo diritto oggi è seriamente minacciato.
Chi tace è complice. E io non lo sarò mai.
«Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano. Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici. Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi. Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista. Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare.»