L’Istituzione del Parco del Matese deve essere una scelta condivisa democraticamente dal territorio e non imposta

Forte di questa convinzione, onorando l’impegno assunto nell’assemblea pubblica che si è svolta a Bojano il 15 aprile scorso, ieri ho portato in Consiglio regionale le istanze che ho raccolto dal territorio matesino, tornate di grande attualità e urgenza dopo l’approvazione del Decreto Ministeriale del 22 aprile con cui è stata definita la delimitazione provvisoria del Parco e le misure di salvaguardia.

A mio avviso, infatti, il Decreto è illegittimo, sia perché non ha adeguatamente valutato una serie di importanti osservazioni dei comuni e soprattutto perché non ha previsto che il successivo DPR istitutivo del Parco venga approvato previa “intesa” con la Regione, come prevede la legge (art. 2, comma 7, della L. 394/91) e la Corte costituzionale (sentenza 422/2002). Occorre cioè un atto amministrativo espresso, che deve assumere la Regione, adeguatamente istruito e con tutte le garanzie partecipative democratiche, e non un semplice “sentito” come previsto dal DM.

Per questi motivi, per ripristinare la legittimità del Decreto Ministeriale e garantire il diritto del territorio di essere ascoltato (Regione, enti locali, associazioni e cittadini) e di poter incidere sulle modalità concrete di gestione del Parco evitando il rischio che si traduca soltanto in una serie di vincoli e non in opportunità, su mia proposta, condivisa e fatta propria dalla maggioranza, nella seduta di ieri il Consiglio Regionale ha approvato un documento che impegna il Presidente della Regione a chiedere formalmente e con effetto immediato la correzione del DM, pena l’impugnazione dinanzi all’Autorità giudiziaria, e prevedendo la necessaria acquisizione dell’intesa della Regione, previo svolgimento di una fase di ascolto e confronto istituzionale con il territorio, come accade per ogni strumento di governo del territorio e urbanistico.

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