Rete ictus: fermatevi prima che sia troppo tardi

Il recentissimo DCA 100/2025 sulla rete ictus è scritto male, pensato peggio, non risolve nessun problema, crea una confusione organizzativa peggiore di quella attuale e non garantisce il trattamento e la cura dei pazienti tempodipendenti entro i tempi clinici previsti per l’emergenza-urgenza.

Prevalga, su tutto e in tutti, il buon senso: fermatevi prima che sia troppo tardi.

Al netto delle balle veicolate da certa stampa di regime e da qualche improvvisato opinionista logorato dal livore, i nodi critici di questa vicenda solo, tra gli altri, questi:

1. La struttura commissariale non può pensare di approvare un Decreto sulle reti tempodipendenti alla chetichella e senza coinvolgere preventivamente i destinatari che dovranno attuarlo “sul campo”: Pronto soccorso, centrali operative 118 e Neurologia Asrem, medici di medicina generale e la stessa Neuromed, solo per citare i principali.

2. Il Direttore Generale Asrem, anziché mangiarseli vivi i commissari che hanno estromesso i suoi primari dal percorso decisionale, non può assecondarne l’operato dicendo “Nei prossimi mesi si valuterà il funzionamento del sistema”, perché significa accettare passivamente che si sperimenti sulla pelle dei pazienti e questo è vergognoso e inammissibile.

3. I commissari continuano a non spiegare perché hanno cambiato le carte in tavola, scippando la radiologia interventistica al Cardarelli e assegnandola a Neuromed, nonostante il Programma Operativo 2023/2025 da loro stessi approvato (DCA 79/2024) e la delibera di consiglio regionale 14.2.2024 prevedessero di preservarlo nell’Ospedale pubblico.

4. Non è vero, come dice il sub commissario Di Giacomo, che il DCA 100 trasferisce a Neuromed la radiologia interventistica solo in via transitoria e nelle more dell’attivazione del servizio al Cardarelli, perché il Decreto non dice questo. E si capisce, perché sennò non ci sarebbe stato bisogno di un “nuovo” provvedimento, essendo già previsto dal PO 2023/2025. È vero invece il contrario: il centro regionale di riferimento per la radiologia interventistica diventa Neuromed, per sempre, non temporaneamente.

5. Se l’attuale assetto programmatorio prevedeva che nelle more dell’attivazione della radiologia interventistica al Cardarelli le prestazioni le avrebbe garantite Neuromed in via transitoria, di chi è la colpa per “i viaggi della speranza”? Degli ospedalieri del Cardarelli che hanno trasferito i pazienti fuori regione anziché a Pozzilli oppure di Neuromed che non li ha presi in carico? Cosa aspettano le Autorità preposte ad accertarlo?

6. Non è vero, come dicono i commissari, che il DCA 100 abbia previsto il Pronto Soccorso a Neuromed: infatti non c’è scritto. È previsto invece che Neuromed assicuri la disponibilità di radiologi interventisti 7/7 e h/24, senza però che sia stata verificata preventivamente la presenza in pianta organica, e secondo una procedura di “presa in carico” allucinante contraria alla legge e a ogni logica: siamo sicuri che Neuromed sia d’accordo ad accettare la modalità fantozziana di “accesso diretto” a Pozzilli dei pazienti con sospetto ictus in base ad un “self-triage”, e in assenza delle garanzie del Pronto Soccorso dedicato? E a che prezzo?

7. Come può il Tavolo tecnico aver “già approvato” il DCA 100/2025, come riferiscono i commissari, senza la previsione dell’impatto finanziario della nuova organizzazione sui conti sanitari? Quanto costerà? Nell’invarianza del fondo sanitario regionale, quali discipline “ordinarie” saranno tagliate per assicurare le “nuove” prestazioni al privato convenzionato?

8. Infine, la gestione dei malati cd. politrauma continua ad essere un “buco nero”, senza alcuna previsione assistenziale. La nostra proposta di ripristinare immediatamente 2 o 3 posti letto di NCH al Cardarelli per trattarli se del caso avvalendosi dei neurochirurghi di Neuromed in service, continua a non essere neppure vagliata. Per i pazienti politrauma, evidentemente, i viaggi della speranza non sono un problema…

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