Il consigliere regionale di Costruire Democrazia: «Per il sedicesimo anno consecutivo, il ministero ha applicato ai cittadini molisani l’aumento automatico delle aliquote fiscali, portandole oltre i limiti massimi previsti dalla normativa»
Il consigliere regionale di Costruire Democrazia, Massimo Romano, sui propri canali social ha denunciato con toni durissimi la situazione in cui versa il Molise sul fronte della pressione fiscale e del commissariamento della sanità. Secondo Romano, per il sedicesimo anno consecutivo il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha applicato ai cittadini molisani l’aumento automatico delle aliquote fiscali, portandole oltre i limiti massimi previsti dalla normativa (tabella in basso). «Dunque, per il sedicesimo anno consecutivo – scrive – pagheremo le tasse più alte d’Italia».
Un sacrificio che, a giudizio del consigliere, non trova riscontro in servizi adeguati. Romano parla senza mezzi termini di «sanità indecente», «trasporti scandalosi» e di una pubblica amministrazione «che impiega 15 giorni anche solo per scaricare una pec».
Il focus della denuncia riguarda però il commissariamento della sanità regionale, in vigore dal 2009. Romano sostiene che la struttura commissariale nominata dal Governo, invece di garantire il rientro dal disavanzo, continui a produrre ulteriori squilibri di bilancio. «È il delitto perfetto – afferma –: la sopravvivenza dei commissari dipende non dai risultati ma dal loro fallimento. Restano in sella solo se continuano ad essere inadempienti, e più fanno cilecca più si garantiscono la poltrona, con indennità da 20 mila euro al mese». Per Romano tutti i partiti nazionali sono in un «silenzio complice» durato tre lustri con un atteggiamento di indifferenza verso i problemi del Molise: «Si ricordano della nostra regione – conclude il consigliere di Costruire Democrazia – solo quando servono i seggi parlamentari blindati per piazzarci i Cesa e i Lotito di turno».
