
Sono indignato di fronte alla decisione del Consiglio regionale di voltarsi pavidamente dall’altra parte fingendo di ignorare le plurime, gravissime falle che inficiano la disciplina della rete ictus, recentemente varata dalla struttura commissariale con il DCA 100/2025.
Solo in una regione socialmente assopita e politicamente defunta può accadere che la cura delle malattie tempodipendenti sia delegata in regime di monopolio a due strutture private accreditate (Neuromed e Responsible) neppure dotate di Pronto Soccorso e dunque strutturalmente e contrattualmente impossibilitate a garantire trattamenti in emergenza-urgenza (eppure dovrebbe essere noto che l’infarto e l’ictus non ti danno il preavviso…).
A fronte di un quadro organizzativo di “anarchia” nella disciplina delle malattie tempodipendenti (è dal 2018 che il Protocollo tra Asrem e Neuromed è scaduto e non viene rinnovato, nell’indifferenza generale), la struttura commissariale ha adottato il Decreto 100/2025 che crea una confusione imbarazzante nel trattamento dei pazienti colpiti da ictus ischemico, delegando a Pozzilli oltre alla neurochirurgia anche la cd. trombectomia meccanica che invece doveva essere preservata all’Ospedale Cardarelli di Campobasso, Dea di I livello dotato di Pronto Soccorso e geograficamente baricentrico.
Il DCA 100 è illegittimo e totalmente illogico, dal punto di vista sia sanitario sia finanziario, perché: i) contraddice il Programma Operativo vigente 2023/2025 approvato dalla stessa struttura commissariale; ii) viola la Delibera di Consiglio regionale del febbraio 2024, proposta e approvata dalla stessa maggioranza che oggi, invece, fa orecchie da mercante; iii) è stato approvato senza ascoltare nessuno degli attori sanitari chiamati ad attuarlo (non i reparti di neurologia, né i Pronto soccorso, né il 118, né i medici di base) e quindi ingenerando confusione su confusione; iv) non è finanziariamente sostenibile perché prevede che queste prestazioni siano remunerate oltre il budget annuale già assegnato a Neuromed (di oltre 40 milioni di euro) e senza alcuna previsione di spesa (è un mistero come il Tavolo tecnico abbia potuto approvarlo…); v) non garantisce la presa in carico e il trattamento dei pazienti in tempi compatibili con la golden hour.
Ricapitoliamo.
Attualmente, la disciplina delle malattie tempodipendenti prevede che se un cittadino inciampa, cade e batte la testa sul marciapiedi davanti alla Neuromed, deve chiamare l’ambulanza che lo trasporterà al Pronto Soccorso del Cardarelli di Campobasso dove gli faranno la Tac e in caso di emorragia dietrofront, dovrà essere rimesso sull’ambulanza e riportato a Pozzilli, dove, se ci sarà disponibilità di posti letto, potrà essere ricoverato e se del caso operato. Se tutto va bene, quindi, non prima di 3/4 ore dalla caduta, con gravissimo rischio di arrivare sotto i ferri già stecchito.
Se anziché di un intervento neurochirurgico avesse invece bisogno di essere stabilizzato nell’immediato con una trombectomia meccanica, dal Cardarelli finirebbe molto probabilmente a Pescara in elicottero, sempre che le condizioni meteo e di orario consentano il volo, visto che grazie al DCA 100/2025 questa prestazione non la potrà più erogare il Cardarelli e, per quanto risulti, neppure Neuromed, almeno fino a quando non sottoscriverà il Protocollo attuativo.
Se poi è un paziente cd. politrauma, deve solo affidarsi alla Divina Provvidenza, perché in regione non c’è nessuna struttura sanitaria in grado di trattare contestualmente emergenze neurochirurgiche e complicazioni di altra natura (ortopediche ecc.).
Ma non finisce qui. Il DCA 100/2025 ha previsto un meccanismo di presa in carico del paziente realmente allucinante, basato anche sull’auto-diagnosi di ictus: in breve, chiunque avesse un “sospetto ictus” potrebbe rivolgersi direttamente a Neuromed anche senza passare per il tramite del 118 o dei Pronto Soccorso degli Ospedali, e verrebbe preso in carico “al buio” con il “codice ictus”: modalità fantozziana, perché non si capisce con quale cognizione di causa un cittadino che fa un mestiere diverso dal medico possa fondatamente presumere di avere in corso un ictus, e resta un mistero come possa Neuromed trattarlo non avendo comunque il Pronto Soccorso per le urgenze (di notte che faranno i pazienti, busseranno al portone?)
Insomma, un quadro che sarebbe grottesco se non fosse, invece, allarmante oltre misura. Eppure non mi pare ci voglia particolare acume per capirlo.